La Reggina e Menez: l'abbraccio reale, quello virtuale e quello negato

menezgallodi Paolo Ficara - Al passo con i tempi. Una volta la Reggina blindava l'arrivo dei nuovi acquisti, allontanando ogni giornalista o curioso che si appostasse in aeroporto. Oggi la filosofia è diversa. La folla recatasi al "Tito Minniti" nell'agosto scorso per accogliere German Denis ce l'abbiamo ancora negli occhi. Il tutto documentato dalle dirette di Reggina TV, altra idea del Presidente.

Purtroppo allo stato attuale, ci si scontra con le norme anti-Covid. E quella che è un'organizzazione in grande stile, relativa all'arrivo di un fuoriclasse come Jeremy Menez, può creare dei problemi.

Non hanno fatto in tempo i tifosi, a leggere il comunicato emesso dalla Questura e pubblicato ovviamente anche sulla nostra testata. Altrimenti non ne avremmo visti decine (se non centinaia) sui vari muretti del porto di Reggio Calabria. E nemmeno centinaia (se non un migliaio) sul viale Zerbi. Tutti delusi per il mancato saluto dell'asso francese, accolto dal meraviglioso abbraccio di Luca Gallo sul molo. Ma costretto ad uscire dal cancello meno trafficato.

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Oltre all'abbraccio reale del Presidente, è stato possibile l'abbraccio virtuale di una marea di sostenitori sul web proprio con la diretta di Reggina TV, durante la quale si è più volte ripetuto che bisognava attendere disposizioni dagli organi preposti prima di recarsi sul posto. Ma è giusto che le tante persone assiepatesi all'uscita principale del porto, sappiano che le disposizioni emanate dopo un lungo incontro tenuto in Prefettura hanno impedito la "sfilata" di Menez. In questo momento, le normative dicono che è meglio così.

Per la giornata di sabato era previsto un altro abbraccio reale, che a questo punto verrà sicuramente negato o rimandato. In sinergia con amministrazione comunale e polizia municipale, la Reggina aveva organizzato la presenza di Jeremy Menez presso lo store di piazza Duomo. Esercizio commerciale in cui l'ingresso è già di per sé contingentato. E chi conosce l'inflessibilità del dottore Vincenzo Calafiore, gestore del punto vendita, non fatica a crederci. Il tutto si sarebbe svolto in condizioni di sicurezza.

Le immagini degli assembramenti creatisi nella settimana tra l'8 ed il 13 giugno prima a piazza Duomo e poi all'Arena dello Stretto, hanno fatto il giro d'Italia. Ma va sottolineato come la Reggina 1914 non abbia né organizzato né patrocinato alcun tipo di manifestazione pubblica, limitandosi a mandare in onda con le proprie telecamere dei momenti di giubilo. Né più e né meno di quanto accaduto (negli stessi giorni o successivamente) ad altre latitudini.

In buona sostanza, è altamente probabile che quello di sabato diventi un abbraccio negato. Il copioso e costante dialogo con le istituzioni, avvenuto proprio per studiare tutte le mosse in pieno rispetto delle normative, non è bastato. La legge è uguale per tutti. E va rispettata. Rispetto però necessario anche nei confronti di un uomo che ha rivitalizzato col massaggio cardiaco una città depressa per non dire in coma, sul piano morale e lavorativo. E che come imprenditore ci sta solo rimettendo. Assai. Specie nelle ultime settimane.

Non lasciamolo solo.