Santelli: “La decisione di sciogliere i comuni? Sconfitta dello Stato se fatto con semplicismo” [VIDEO]

santelli-ildispacciodi Mariateresa Ripolo - «Con il Governo c'è stato un confronto però alla fine è stato fatto quello che dicevamo noi». Risponde così Jole Santelli ai giornalisti che le chiedono lo stato dei rapporti con il governo centrale, durante la sua apparizione pubblica a San Luca, in occasione della giornata commemorativa della strage di Capaci. Dopo il duro scontro sull'ordinanza di riapertura di bar e ristoranti in piena emergenza coronavirus, la presidente della Giunta regionale della Calabria conferma l'allineamento con le direttive nazionali, ma ribadisce ancora una volta le ragioni della decisione dichiarata illegittima dal Tar.

Un luogo e una data simbolo. La scelta per la commemorazione del giudice antimafia Giovanni Falcone, a 28 anni dalla sua uccisione per mano di Cosa nostra, è ricaduta sul paesino di San Luca perché «per troppo tempo simbolo della 'ndrangheta», ha affermato Jole Santelli.

Lì, nel comune aspromontano rimasto senza sindaco dal 2013 - anno dello scioglimento per infiltrazioni della 'ndrangheta - e che «finalmente ha scelto la democrazia» con l'elezione di Bruno Bartolo nel 2019, chiediamo alla presidente della Calabria un'opinione sul report presentato qualche giorno fa dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese sulle attività delle Commissioni straordinarie nel 2019 (Leggi qui). Un'analisi dei provvedimenti straordinari che mettono sotto la lente d'ingrandimento organi di governo locale e di gestione amministrativa collusi con la criminalità organizzata, con il conseguente intervento dello Stato.

Sciogliere i comuni «se fatto con semplicismo e formalismo, - ci dice Santelli - invece di essere il trionfo dello Stato rischia di essere una grande sconfitta». Un'opinione sulla legge nata proprio in Calabria - nel 1991 quello di Taurianova fu il primo comune su cui lo Stato intervenne - che Santelli ha portato avanti da parlamentare di Forza Italia e vice presidente della commissione antimafia, e che ora ribadisce da presidente di Regione.

(Clicca qui o sulla foto per guardare il video sul nostro canale YouTube)

santelli-ildispaccio

 

 

Stessa opinione sulla questione Tilde Minasi, capogruppo della Lega in Consiglio regionale. Chiediamo anche a lei un'opinione sul report in questione. «Sono contraria allo scioglimento dei comuni perché non ha mai portato a niente di buono, - afferma scuotendo la testa - un commissario che viene su un territorio che non conosce».

Secondo l'esponente leghista, infatti la legge andrebbe rivisitata: «Guarderei ad un accompagnamento per guidare i comuni perché non è facile, piuttosto che commissariarli - conclude - accompagnare i sindaci che hanno il coraggio di scendere in campo».

Maglia nera alla Calabria per il 2019. Dal report del Ministero dell'Interno, che ha messo in evidenza le criticità calabresi, viene fuori un ritratto impietoso della gestione sia dei comuni sia della sanità. Su 19 comuni sciolti per mafia solo nello scorso anno, 6 sono calabresi: Careri, Palizzi, Stilo, Sinopoli, Africo, San Giorgio Morgeto, tutti reggini. Peggio solo la Sicilia, che di comuni sciolti nel 2019 ne ha 7. Ma il primato è presto riconquistato se aggiungiamo alla lista le uniche due Aziende Sanitarie Provinciali sottoposte a commissariamento, entrambe calabresi: quella di Reggio Calabria e quella di Catanzaro, che oggi si ritrovano sotto gestione straordinaria a dover affrontare un'emergenza sanitaria senza precedenti. Dall'inizio del 2020, invece, sono ben due i nuovi comuni calabresi interessati alla misura straordinaria: Amantea (Cs) e Pizzo (VV).

--banner--