Coronavirus, sciopero call center Abramo: 80% di adesioni

Hanno incrociato le braccia oggi i lavoratori dei call center della Abramo Customer Care. Lo sciopero è scattato dopo le preoccupazioni, rimaste inascoltate, per le misure di prevenzione da contagi da coronavirus ritenute poco tutelanti e la mancata corresponsione della mensilità di febbraio. Le distanze di sicurezza ad oggi sarebbero rispettate per puro caso, secondo i sindacati che hanno indetto la giornata di mobilitazione (Cgil, Cisl, Uil e Cobas), ''solo perché in tanti sono assenti per ferie, malattie, permessi o congedi''. ''Se si va a regime - denuncia il sindacato Cobas - le tutele per l'incolumità degli operatori vengono meno. In più per disinfettare le postazioni dopo il cambio del turno ci vengono dati dei semplici sgrassatori''. A fargli da eco è la Uilcom che all'Adnkronos afferma che ''i dipendenti della Abramo CC sono esasperati, c'è rabbia e malcontento.

--banner--

Si lavora per quattro soldi e solo il giorno prima del pagamento degli stipendi siamo stati informati che non avevano la possibilità di saldare quanto a noi dovuto. Sul telelavoro l'azienda ha attivato lo smart working in Calabria per 240 persone su un totale di 3.500 operatori dislocati nelle tra Catanzaro, Settingiano, Crotone, Lamezia Terme e Montalto Uffugo''. Alle cinque sedi calabresi si aggiungono quelle di Roma, Palermo e Catania. Dai dati provvisori, in quanto manca ancora il numero di lavoratori che inizierà il turno alle 22, l'adesione risulta aver superato, in totale, la media dell'80% con punte che superano il 90%. In particolare a Catanzaro, Settingiano e Montalto Uffugo hanno scioperato l'80% dei lavoratori, a Lamezia Terme oltre il 90%, a Crotone il 60%, a Roma, Palermo e Catania il 90%. Le organizzazioni sindacali stanno inoltre trattando a livello governativo per l'inserimento nel nuovo DPCM della sospensione dell'outbound, attività attraverso la quale gli operatori contattano gli utenti per proporre nuovi prodotti. L'azienda Abramo Customer Care nel frattempo ha tentato di rassicurare i lavoratori promettendo di provvedere al versamento dei salari entro il 31 marzo. (Adnkronos)